mercoledì 6 aprile 2011

Juve: prima crisi, adesso rilancio…ma l’uniformità di giudizio dov’è?

E meno male che in casa Juventus, come vanno dicendo i dirigenti, bisogna valutare le cose con serenità, senza farsi trasportare dal momento o dalle situazioni positive o negative che si presentano!!!

Vinciamo una partita e siamo da Champions (comunque sempre distante 8 punti e con molte squadre che ci precedono), ne perdiamo una e addirittura si vocifera di cambi, non solo di allenatore, ma anche di dirigenti e quant’altro. E poi, come si legge su molti quotidiani, la colpa è dei tifosi che non vogliono Delneri, che l’Olimpico è diventato ostile, che è meglio giocare fuori che in casa…ma per favore, non diciamo (o meglio scriviamo) delle cavolate! Ci danno la colpa (a noi tifosi) ancora del mancato acquisto di Stankovic, quando si sa benissimo che se avessero veramente deciso di prenderlo non avrebbero sicuramente chiesto un parere al popolo bianconero.
Prima della partita di Roma si parlava di squadra da rifondare, con la partenza di metà giocatori, con l’allontanamento del mister e tutto cosa aveva fallito quest’anno; ora grazie ad una vittoria contro i giallorossi, raggiunta con caparbietà, ma anche con un po’ di fortuna e con Storari migliore in campo, si parla di aggancio Champions, di riconferma di Delneri, di una stagione sfortunata, falcidiata da tanti infortuni, che il tutto avrebbe potuto prendere una piega diversa.

Il problema vero è proprio la mancanza di uniformità di giudizio, soprattutto se tali arrivano da calciatori o dalla dirigenza, evidentemente non ancora pronta a sopportare le pressioni presenti in un ambiente delicato come quello bianconero. La colpa delle prestazioni così altalenanti non è dei tifosi, ma di un allenatore che non riesce a motivare la squadra contro le “piccole”…contro la Roma, l’Inter, il Milan, la Lazio, basta mandarli in campo, e le cose vengono da sole. Contro il Brescia, il Lecce, il Bologna, il Cesena, c’è bisogno di fare la partita, di impostare il gioco, di essere presenti sia dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello psicologico, cosa che ci è sempre mancata.
Purtroppo, nonostante sia un’ottima persona, se vogliamo fare un salto di qualità, Delneri deve essere allontanato a fine stagione, e la squadra deve essere rafforzata con pochi elementi, ma di spessore. Si prende un mister della caratura di Spalletti o Capello, si acquistano 2 terzini buoni, e 2 top player, uno a centrocampo e uno in avanti e poi si cerca di dare un’impostazione di gioco consona ai calciatori a disposizione. Infatti il principale capo di imputazione ai danni di Delneri, è proprio la difficoltà a plasmare la squadra in base ai giocatori a disposizione, invece di imporre il proprio schema, nonostante le difficoltà evidenti riscontrate (la mancanza di terzini di spinta e di un’ala sinistra, la poca propensione a coprire di Krasic, centrocampisti più propensi a giocare a 3, con Melo a coprire la difesa e Marchisio ed Aquilani che agiscono come interni).
Noi tifosi quindi abituati, a differenza di tanti in società, a vedere la Juve vincente e dominante degli anni passati, siamo sempre della medesima idea, sia che si perdano tutte le ultime 7 partite, sia che si vincano…

Nessun commento:

Posta un commento