lunedì 18 aprile 2011

A Firenze altra occasione persa: ma Delneri ha capito di essere alla Juventus?

E siamo alle solite…altra partita decisiva da dentro o fuori, e altra occasione buttata all’ortiche, da una squadra che è sembrata poco convinta di cosa stesse facendo e soprattutto quasi paga di un pareggio in terra nemica.
Il problema vero infatti è proprio questo: un pareggio a reti bianche in casa dei Viola, può essere un buon risultato per una squadra che lotta per salvarsi o per una che lotta a centro classifica. Al limite potrebbe essere utile anche in un contesto di campionato ben giocato e con un classifica degna del nome che si porta…non può esserlo se è una partita spartiacque, se è quella linea di demarcazione tra un fallimento e il minimo sindacale. Invece alla fine, per il nostro modesto allenatore, sembrava un ottimo risultato, una cosa per cui andarci fiero, facendo così capire, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di che pasta è fatto.
Per la sua Atalanta, il suo Chievo, la sua Sampdoria, venire a Firenze e pareggiare zero a zero era una risultato galvanizzante, un risultato che dava morale e convinzione all’ambiente: purtroppo (per noi tifosi) ora è alla Juventus…e quando sei in una Juventus, settima in classifica, a 19 punti dalla vetta, con il minimo obiettivo della qualificazione Champions a 8 punti, tu devi andare a Firenze e importi…tu devi andare a Firenze con il coltello tra i denti…tu devi andare a Firenze e fare l’unico risultato utile per poter ancora sperare in un miracolo: VINCERE!

Invece no: primo tempo giocato al risparmio con poche occasioni e nessun tiro in porta; il secondo rigiocato al risparmio, pensando più a non prenderne che a costruire gioco, difendendo “l’Ottimo” zero a zero al Franchi, con un solo tiro in porta, puntando tutto sul contropiede con in campo 2 fulmini di guerra come Toni e Del Piero.
Se la Juventus a venti minuti dalla fine sta pareggiando a Firenze con l’unico obiettivo dei 3 punti, il suo allenatore deve provare le due punte Toni e Matri con Del Piero a supporto. Non deve continuare a lasciare un centravanti lassù da solo, e mettere il Capitano a centrocampo assieme ad altri quattro per fare filtro e cercare di limitare i danni.
Questa è la mentalità di Delneri…e spero vivamente che chi dovrà decidere per la prossima stagione possa farlo soprattutto valutando questi limiti palesi del nostro mister, non dovendolo per forza confermare per mancanza di alternative, tutte tiratesi fuori perché non attratte dal progetto.
L’impressione infatti che si ha attualmente è che nonostante il disastroso anno si andrà verso la riconferma, visto che quelli “buoni” non vengono manco per sogno (Spalletti rimane allo Zenit, Capello rimane in Inghilterra, Deschamps è nelle orbite del Chelsea), e gli unici a disposizione non sposterebbero particolarmente gli equilibri (Conte e Gasperini su tutti).

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